GLI INDIZI DELLE FONTI LETTERARIE E
STORICHE
Il luogo della battaglia di Canne a 5
giorni di marcia da Roma
SILIO ITALICO - Le puniche - L. X,372: Vaneggia ansiosamente per i
tumulti sognati mentre Magone
gli annunzia che nella notte il campo si era reso con gli ultimi nemici. E
mentre si avanza la lunga fila dei soldati carichi di prede gli dice: "Ti prometto che tra cinque giorni banchetteremo festanti sulla Rupe Tarpea".
TITO LIVIO - Storia di Roma - L. XXII - Cap. LI: Tutti circondavano il vincitore Annibale, e si congratulavano con
lui, e lo esortavano a dare a sé stesso e ai soldati stanchi, ora che quella sì
gran guerra era compiuta, riposo per il resto della giornata e per la notte
seguente. Maàrbale invece, il comandante della
cavalleria, pensava che non si dovesse punto indugiare: " Anzi ",
disse, " perché tu ben sappia quanto si sia ottenuto con questa giornata,
[io ti dico che] fra cinque giorni banchetterai
vincitore sul Campidoglio. Seguimi; io ti precedo con la cavalleria, affinché ti sappiano
giunto prima di apprendere che ti sei messo in marcia. " Troppo bella cosa
parve questa ad Annibale, ma troppo più;
MACROBIO - Saturnaliorum convivia - Vigilia - I,4,25: Ma a proposito di diecrastini,
perché non sembri che l'abbiamo tralasciato, ecco un passo di Celio, tratto dal
libro II delle Storie: " Se vuoi affidarmi la cavalleria e seguirmi
tu stesso col resto dell'esercito, fra cinque giorni ti farò trovare la cena pronta a Roma sul
Campidoglio
".
MACROBIO - Saturnaliorum convivia - Vigilia - I,4,26: A questo punto Simmaco disse:
- Il tuo Celio ha tratto la storia e le parole dalle Origini di Marco
Catone, ove si legge: " Pertanto il comandante della cavalleria avvisò il capo cartaginese: "mandami a Roma con la cavalleria; entro cinque
giorni (diequinti) avrai pronta la cena sul Campidoglio".
PLUTARCO - Vite parallele - Fabio Massimo - 17: Dopo un tale successo gli
amici esortarono Annibale ad assecondare la buona fortuna e a piombare su Roma
alle calcagna dei nemici in fuga; così facendo il quinto giorno dopo la
vittoria egli avrebbe certamente cenato in Campidoglio.
Il dato geografico, comune a
tutti gli scrittori, si identifica indirettamente in una distanza fra il luogo
della battaglia di Canne e Roma: fra cinque giorni,
entro cinque giorni, il quinto giorno i
Cartaginesi avrebbero cenato sul Campidoglio.
Per calcolare tale distanza
bisogna conoscere la velocità giornaliera di un esercito in marcia. Per avere
un'idea concreta della velocità giornaliera possibile si può far riferimento
alla marcia del re Filippo da Edessa a Larissa (Polibio V,97 ):
"Lasciato un presidio a Bilazora, Filippo inviò Crisogono
ad arruolare in tutta fretta soldati nella Macedonia settentrionale; egli
stesso con le truppe della Bottia e della Anfassitide giunge ad Edessa, dove si
incontrò con i Macedoni arruolati da Crisogono; partito dalla citta con tutto
l'esercito, al sesto giorno giunse a Larisa."
Edessa è una città dell'Emazia in
Macedonia e Larissa è una città della Tessaglia, sul fiume Peneo. La distanza
fra le due città risulta di circa 130 Km. in linea d'aria, come si può vedere
nella seguente cartina:
|
L'esercito di Filippo parte da
Edessa e al sesto giorno di marcia giunge a Larissa. Quindi impiega sicuramente
5 giorni interi più una frazione del sesto giorno. In media possiamo affermare
che Filippo impiega 5,5 giorni, cui corrisponde una velocità media in linea
d'aria di 130 Km / 5,5 giorni = 23,6 Km/giorno.
Ovviamente la velocità media di
un esercito in marcia dipende notevolmente dalla orografia dei terreni
attraversati, raggiungendo i valori più bassi per terreni in montagna e valori
più alti per terreni in pianura. Ma più di ogni altra mia deduzione sulla
distanza fra il luogo della battaglia di Canne e Roma e affinché il lettore
possa formarsi una propria convinzione, riporto il testo integrale estratto dal
libro "Da CAUDIO a CANNE" del Prof. Armando Aprea:
Prof. Armando Aprea - Da CAUDIO a
CANNE - Cap. IX - pag. 118:
Perché i Cartaginesi possono
conquistare Roma in soli 5 giorni, banchetto in Campidoglio compreso?
Evidentemente perché non si
trovano a Canne [sull'Ofanto], ma almeno 60-70 km. più a
nord-ovest!
Diversamente il calcolo di
Maharbale appare completamente sballato, irrealizzabile, destinato al sicuro
fallimento.
Il Comandante della
Cavalleria potrebbe anche dire: 6 giorni, oppure 7, magari 8 giorni, senza che
in pratica cambi qualcosa.
Livio
categoricamente dice sono "cinque giorni".
Studiamo allora le distanze
chilometriche, i percorsi possibili, le strade esistenti e la velocità media
giornaliera della cavalleria, e quindi anche della fanteria leggera marciante
in assetto di guerra.
La Enciclopedia
Treccani (vol. IX, pag. 556), scrive: "normalmente le armi a cavallo
debbono poter eseguire marce fino a 40 km. alla velocità di 8 km. ora (marcia
ordinaria) alternando il passo al trotto. Reparti di armi a cavallo ben
allenati possono anche percorrere distanze di 70 km. al giorno per due o tre
giorni… non più, altrimenti ci sono gravi conseguenze per cavalli e cavalieri,
anche se ben allenati".
Ciò vuol dire che in due
giorni si possono anche coprire fino a 140-150 chilometri, ma che non si
possono percorrere 300 km. in quattro o cinque giorni consecutivi, se non si
sosti completamente almeno un giorno o due.
Se poi si vogliono - ed è il
nostro caso - uomini e cavalli in efficienza combattiva, la media giornaliera,
protratta per 4 o 5 giorni, non può superare assolutamente un massimo di 50
km., anche se è detto ufficialmente "fino a 40 km.". Né si può
trascurare il grande dispendio di energie sostenuto durante la battaglia dalla
cavalleria e richiederle, nei 5 giorni seguenti, uno sforzo sovrumano per
uomini e cavalli in armi, e in offesa su territorio nemico.
Tenendo conto che l'Esercito
Cartaginese ha a Canne 10.000 cavalieri (dei quali sono caduti o feriti
all'incirca 1.000-1.500) e che non tutti i rimanenti possono essere subito
utilizzabili, è chiaro che indirettamente, nel calcolo di Maharbale deve essere
compresa anche la marcia della fanteria, o almeno della sua parte più veloce e
più leggermente armata, non potendo affrontare l'avanzata su Roma con i soli
cavalieri. La marcia della fanteria è quasi metà della cavalleria. Pertanto, la
velocità media dell'esercito cartaginese, seppur accelerata e spinta al
massimo, ha il suo limite invalicabile nei 50 km. giornalieri.
Tenendo altresì conto delle
avversità da superare, dovendo attraversare territori ostili, e la necessità
del pattugliamento protettivo.
Prof. Armando Aprea - Da CAUDIO
a CANNE - Cap. IX - pag. 120:
Da quanto sopra, è abbastanza
chiaro che la Battaglia di Canne è avvenuta ad un massimo di 240-250 km. da
Roma.
Le distanze chilometriche
dunque!
La carta storica
dell'Istituto Geografico De Agostani di Novara, anno 1962, scala 1/800.000, si
presenta abbastanza netta ed eloquente, anche con il rapporto tra: chilometri -
stadi olimpici - Milia passum Romanorum. Da Roma, "in linea
d'aria": Telesia (nel Sannio) km. 180; Gerunium, km. 215; Luceria, km.
240; Aecae, km. 240; Herdoniae, km. 270; Venusia, km. 290; Cannae [sull'Ofanto],
km. 315!
Da Roma, "su
strada", o meglio sul terreno percorribile, le predette distanze vanno
maggiorate del 10%, cosicché per Cannae km. 315 + 31 uguale a chilometri 346,
il che appare assolutamente al di fuori di qualsiasi possibilità Cartaginese.
Il pur veloce esercito punico (sebbene sprint, saltamonti e traghettafiumi),
oppure una sua forte e scelta avanguardia tattica e robusta, per essere pur
sempre uno strumento terrestre, non avrebbe potuto coprire, in pieno assetto di
guerra, attraversando territori nemici e specifiche difficoltà, una simile
distanza in "cinque giorni, banchetto in Campidoglio compreso". La
guerra non è un "gioco olimpico" e, un esercito non può essere
formato con soli uomini e cavalli tutti eccezionali e primatisti!
Ove vi fosse riuscito,
sarebbe giunto esausto e stremato alla vista di Roma, sicuramente non dentro le
mura, e giammai in Campidoglio!
Tito Livio, da parte sua, non
avrebbe tramandato "con estrema precisione" una così vistosa
sciocchezza, Né Catone, Celio e Cincio possono averla inventata. Si deve
ritenere Livio, in questo caso, storico
irresponsabile e bugiardo?
A voi la risposta.
Vediamo adesso di rappresentare
su una cartina geografica le conclusioni del Prof. Armando Aprea. Tenendo conto
che le distanze "su strada" sono maggiorate del 10% rispetto a quelle
in "linea d'aria" e applicando la velocità massima "in linea
d'aria" di 45 km. giornalieri, corrispondente ai 50 km. giornalieri
"su strada" stabiliti dal Prof. Armando Aprea si ottiene la seguente
illustrazione:
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E'
facile osservare che la distanza massima da Roma, pari a 225 km. in linea d'aria
(arco di cerchio di colore blu della figura), corrispondente alla distanza
"su strada" di 240-250 km. stabiliti dal Prof. Armando Aprea, esclude
categoricamente la località di Canne sull'Ofanto, posta a 315 Km. in linea
d'aria. Ciò risulta concorde con il dato fornito da Stradone: l'arco di cerchio
blu della figura coincide pressappoco con il confine orientale massimo del
territorio degli Apuli propriamente detti di Stradone.
Se
veramente i Cartaginesi si fossero trovati a Canne sull'Ofanto avrebbero
impiegato almeno 7 giorni per raggiungere Roma. Le fonti letterarie e storiche
però sono categoriche e tutte concordi: 5 giorni da Roma.
In
conclusione:
Il luogo della battaglia di Canne dista da Roma 5 giorni di marcia,
equivalenti a non più di 225 km. in linea d'aria.