GLI INDIZI DELLE FONTI LETTERARIE E
STORICHE
Canne nell'Apulia
di Strabone, nel territorio degli Apuli
propriamente detti.
L'Apulia di Strabone.
Per la
descrizione geografica della Puglia, Strabone
utilizza uno schema molto semplice per individuare le diverse zone territoriali
che ne fanno parte.
Nel
descrivere la regione egli procede da sud a nord suddividendo la Puglia nelle
quattro zone geografiche indicate nella seguente figura:
La loro
delimitazione è fatta con estrema precisione geografica lungo la costa. Meno
precisa risulta la delimitazione interna che, però,
può essere ricavata dalle città indicate appartenenti alle altre popolazioni
dell'Italia meridionale.
1. ZONA A
Tale
zona, denominata "Messapia", è così
individuata:
|
Libro 6.3.1: "Avendo già descritto la regione
dell'antica Italia fino a Metaponto, devo ora parlare delle regioni
immediatamente vicine. Subito confinante con essa c'è
la Iapigia; i Greci la chiamano anche Messapia, mentre la popolazione autoctona chiama terra dei Salentini la parte intorno a Capo Iapigio,
Calabria tutto il resto. Al di sopra di questi,
procedendo verso settentrione, si trovano i popoli chiamati Peucezi
e Dauni. La popolazione del posto, invece, dà a tutto
il territorio che viene dopo la Calabria il nome di Apulia. …. La Messapia forma una
penisola, chiusa da un istmo che va da Brentesion
fino a Taranto, per 310 stadi; il periplo, girando intorno a Capo Iapigio, è di circa 1400 stadi. Taranto dista circa 220
stadi da Metaponto, da dove essa può essere raggiunta per mare navigando verso
levante."
La
sola lettura del testo consente di concludere che la
zona denominata "Messapia" è una penisola delimitata geograficamente dall'istmo fra Brindisi e
Taranto, a nord, e dall'odierno Capo S. Maria di Leuca, a sud.
2. ZONA B
Tale
zona, denominata "territorio dei Peucezi", risulta così individuata:
|
Libro 6.3.8: "…. Chi, partendo da Brentesion, costeggia il litorale adriatico, incontra la
città di Egnatia, che
costituisce la tappa comune per chi, per mare o per terra, è diretto a Bari: la
navigazione si effettua col vento di Noto. Il territorio dei Peucezi si estende appunto sulla costa fino a Bari, mentre
nell'entroterra arriva fino a Silvium: esso è tutto
roccioso e montagnoso, dal momento che abbraccia molta parte dei monti Appennini. …. Da Brentesion a
Bari ci sono 700 stadi. Taranto è pressappoco alla stessa distanza dall'una
all'altra città."
Anche qui il testo di Strabone è
chiarissimo per ciò che riguarda la delimitazione geografica della zona: il
territorio dei Peucezi è delimitato a nord e sulla
costa dalla città di Bari, nell'entroterra dai monti Appennini
e a sud dall'istmo Brindisi-Taranto.
3.
ZONA C
Tale
zona, denominata "territorio dei Dauni", risulta così individuata:
|
Libro 6.3.8: "…. Il territorio dei Peucezi si estende appunto sulla costa fino a Bari, mentre
nell'entroterra arriva fino a Silvium: esso è tutto
roccioso e montagnoso, dal momento che abbraccia molta parte dei monti Appennini. …. Il territorio contiguo è occupato dai Dauni; vengono poi gli Apuli, il
cui territorio si estende fino a quello dei Frentani.
Siccome i nomi di Peucezi e Dauni non sono mai stati utilizzati dagli abitanti del
posto salvo che in tempi antichi e poiché questo paese si chiama ora Apulia, non si possono indicare con precisione i confini di
questi popoli. Perciò nemmeno io sono tenuto a fare affermazioni in proposito."
Dal
testo risulta che il territorio dei Dauni è contiguo a quello dei Peucezi.
Non vengono indicate le semplici delimitazioni
geografiche usate per le due zone precedenti. In tale paragrafo Strabone ribadisce la suddivisione
geografica delle zone dell'Apulia già indicata nel
paragrafo 1 e precisa che dopo i Dauni vengono gli Apuli, il cui territorio si estende fino a quello dei Frentani. Inoltre, chiarisce in maniera inequivocabile che
le zone dell'Apulia da lui individuate non indicano
con precisione i confini dei popoli nominati ma hanno una valenza
esclusivamente geografica per la descrizione di tutta l'Apulia.
Le
delimitazioni geografiche del territorio dei Dauni vengono indicate attraverso la citazione delle diverse
località e delle caratteristiche del territorio presenti, infatti:
Libro 6.3.9: "…. Da Bari al fiume Aufìdus, su cui si trova il porto dei Canusiti,
ci sono 400 stadi; per raggiungere il porto si risale il fiume per 90 stadi.
Vicino c'è anche Salapia, porto della città di Argyrippa: non molto lontano
dal mare, nella pianura, sorgono infatti due città, che furono un tempo le più
grandi fra le Italiotidi, come mostra il loro muro di
cinta: Canusium ed Argyrippa,
che però ora è più piccola. Essa era chiamata in origine Argos
Hippium, poi Argyrippa, poi
con il nome odierno di Arpi.
Si dice che tutte e due siano state fondate da Diomede del cui dominio su
questi luoghi vengono indicati come segni la pianura
che porta il suo nome e molti altri. Nel tempio di Atena
a Luceria ci sono per esempio antichi doni votivi
(anche Luceria fu un'antica città dei Dauni, ora caduta in rovina) e nel mare vicino ci sono due
isole chiamate "Isole di Diomede", delle quali una è abitata, mentre
dicono che l'altra sia deserta. …. È ritenuta fondazione di Diomede
anche la città di Sipuntum che dista da Salapia circa 140 stadi ed era chiamata, con nome greco,
"Sepius" a motivo delle seppie sbalzate qui
dalle onde. Fra Salapia e Sipuntum
c'è un fiume navigabile e una grande laguna attraverso
i quali vengono trasportate le merci provenienti da Sipuntum
e soprattutto il grano.
Presso una collina della Daunia,
il cui nome è Drion, si possono vedere due santuari di eroi: quello di Calcante, situato proprio sulla sommità
(coloro che consultano l'oracolo sacrificano all'eroe un ariete nero e dormono
avvolti nella sua pelle) e quello di Podalirio, situato in basso, ai piedi
della collina, a circa 100 stadi dal mare: da esso scorre un piccolo fiume che
guarisce tutte le malattie del bestiame.
In questo golfo c'è un promontorio sul mare, il
Gargano, che si protende verso levante per 300 stadi. Doppiando il capo del
promontorio si incontra la piccola città di Urium, mentre le Isole di Diomede, sorgono proprio davanti
alla punta. Tutta questa terra è fertile e produce ogni genere di prodotti;
inoltre è la migliore per l'allevamento dei cavalli e delle pecore. La lana che
si produce è più morbida di quella di Taranto, ma meno lucida. La terra è ben
riparata, perché le pianure sono avvallate."
Le
località citate in tale paragrafo risultano le
seguenti:
Porto dei Canusiti, Salapia, Sipuntum e Urium lungo la costa;
Argyrippa o Argos Hippium o Arpi, Canusium e Luceria nella pianura;
Vengono poi indicate le caratteristiche
corografiche della zona:
·
il
fiume Aufidus, su cui si trova il Porto dei Canusiti risalendo il fiume per 90 stadi;
·
le
due isole chiamate Isole di Diomede;
·
il
fiume navigabile e la grande laguna fra Salapia e Sipontum;
·
la
collina della Daunia, il cui nome è Drion, sede dei due santuari degli eroi Calcante (situato
sulla sommità della collina) e Podalirio (situato ai piedi della collina);
·
il
promontorio sul mare del Gargano che si protende verso levante per 300 stadi
·
le
pianure avvallate.
Si
può facilmente concludere che la delimitazione
geografica di questa zona è fatta da Strabone
attraverso l'indicazione delle località presenti e delle caratteristiche del
territorio. In definitiva risulta che la zona è
delimita a sud dalla città di Bari, a nord dal promontorio del Gargano che si
estende verso levante per 300 stadi e a ovest dalla città di Lucera perché quest'ultima
risulta la località più a occidente fra quelle citate nella zona.
Strabone operò con rigore geografico soffermandosi
anche sui particolari. Egli si intrattenne sulla zona ofantina ma nulla disse che avesse potuto implicarla in
qualche modo nella specifica vicenda storica della battaglia di Canne. Risalendo il fiume Ofanto
per 90 stadi dalla sua foce si individua il porto dei Canusiti coincidente pressoché con l'attuale Canne.
1. ZONA D
Tale
zona, denominata "territorio degli Apuli
propriamente detti", risulta così individuata:
|
Libro 6.3.11: "…. Lo spazio che viene subito
dopo il Gargano è occupato da un golfo profondo: sulle sue rive abitano gli Apuli propriamente detti, che parlano la stessa lingua dei Dauni e dei Peucezi e non si
distinguono da loro, almeno oggi, per nessun aspetto, sebbene sia ragionevole
supporre che precedentemente ci fossero delle differenze e che per questo anche
i nomi diversi abbiano prevalso in opposizione fra loro.
In tempi precedenti, dunque, l'intero paese era
prospero ma fu poi devastato da Annibale e dalle guerre successive. Qui avvenne anche la battaglia
di Canne,
in cui i Romani ed i loro alleati subirono una grande
perdita di vite umane.
Nel golfo c'è un lago e oltre il lago,
nell'entroterra, c'è Teanum Apulum,
omonimo di Teanum Sidicinum;
a questo punto la larghezza dell'Italia sembra ridursi considerevolmente e da
qui alla regione di Dicearchia, da un mare all'altro,
non resta che un istmo di larghezza inferiore a 1.000 stadi.
Dopo la palude, procedendo lungo la costa, si
arriva al territorio dei Frentani e a Buca. A
partire dalla palude dall'una e dall'altra parte ci sono 200 stadi per giungere
fino a Buca e al Gargano.
La zona successiva a quella intorno a Buca è
stata già descritta in precedenza.
Si può concludere che la delimitazione geografica di questa zona è
fatta da Strabone in maniera molto precisa almeno
sulla costa: dal punto A, coincidente con Buca, fino al punto B, coincidente
con l'inizio del Gargano.
Tali
punti possono essere determinati come segue:
·
punto B o inizio Gargano: dal dato geografico "In questo golfo c'è un
promontorio sul mare, il Gargano, che si protende verso levante per 300
stadi." Basta
condurre il meridiano passante per la punta più a levante del Gargano e
traslarlo di 300 stadi verso Ovest. L'intersezione fra il meridiano traslato e
la linea della costa coincide con il punto B o inizio Gargano;
·
punto A o Buca: per la determinazione di questo
punto possiamo seguire due procedimenti diversi perché abbiamo due diversi dati
indicati da Strabone:
1. L. 6,3,11: Dopo la palude,
procedendo lungo la costa, si arriva al territorio dei Frentani
e a Buca. A partire dalla palude dall'una e dall'altra parte ci sono 200
stadi per giungere fino a Buca e al Gargano. Con due cerchi successivi, di raggio pari a 200 stadi, a
partire dal punto B o inizio Gargano è facile determinare il punto A o Buca. La palude è equidistante fra i punti A e B.
2. L. 5,4,2: Proprio sul mare c'è
invece Aternum, che confina col Piceno, omonima al
fiume che fa da confine col territorio dei Vestini e
dei Marrucini… Dopo Aternum
c'è Ortona, porto dei Frentani
e Buca, anche questa dei Frentani, che è vicina a Teanum Apulum… Il tragitto per
mare dal Piceno al territorio degli Apuli chiamati
dai Greci Dauni, è circa 490
stadi. Aternum corrisponde a una
parte dell'odierna Pescara. Si può verificare che la rotta per mare fra l'odierna Pescara e il punto A o Buca corrisponde
effettivamente ai 490 stadi di Strabone, confermando
così la veridicità del primo procedimento.
Entrambi
i procedimenti sono illustrati nella seguente figura:
La
testimonianza di Strabone è fondamentale, quasi
decisiva, essa esclude in maniera definitiva e senza appello, soprattutto senza
equivoci, che il
luogo della celebre battaglia di Canne
possa essere a sud del Gargano. Egli l'indica e lo
colloca chiaramente nel territorio degli Apuli propriamente detti, a ovest del
promontorio del Gargano. Dove di preciso non dice, forse lo presuppone noto a
tutti i suoi lettori, che non avevano bisogno di altri
particolari.
Si può
notare, però, che l'osservazione-indicazione del luogo è fatta in maniera
lapidaria, sintetica, come di chi dice una cosa ovvia e sulla quale non c'è
motivo né di dubbio né di discussione. Ma questa essenzialità
sicurezza di comunicazione non è stata sempre ben capita, anche per le
successive confusioni, che storici e geografi hanno contribuito ad aumentare.
Molti di loro hanno, a questo proposito, scritto che Strabone,
sempre preciso e affidabile, non sembra che si renda conto che Canne sta molto più a sud, sull'Ofanto.
Tanta è
la forza dei pregiudizi e dei luoghi comuni, che nessuno si è preoccupato delle
voci del dissenso, che avrebbero almeno dovuto far
porre il dubbio su una possibile, diversa localizzazione. Per
esempio, il Lasserre nella sua apprezzabile opera di
commento e traduzione del testo di Strabone (Geografia,
tom. III, Lib.
V-VI, Parigi, 1967, pag.
239), fa la seguente osservazione:
"Strabon ne parait pas se rendre compte que Cannes
est située près de l'Aufidus, limite méridionale de
la Daunie". (Sembra che Strabone
non si sia reso conto che Canne si trova vicino all'Ofanto,
confine meridionale della Daunia). La violenza al
testo è evidente: la città di Canne si trovava comunque
vicino a Teano Apulo, questa località nessuno la
colloca al di fuori del territorio degli Apuli
propriamente detti.
Il Lasserre non è un caso isolato, è rappresentativo di tutta
la schiera dei commentatori che si limitano a raccogliere le informazioni e non
le passano al vaglio della critica. Come dire, prevale la forza dell'abitudine
di un commento stereotipo e superficiale, quella che genera inerzia, passiva
acquiescenza e rinuncia alla ricerca della verità.
Canne nel territorio degli Apuli
propriamente detti.
In base
alle indicazioni geografiche di Strabone anche altri studiosi
hanno cercato di delimitare il territorio degli Apuli
propriamente detti. Per avere un'idea concreta di questo territorio si può far
riferimento ad un'antica carta geografica del regno di Napoli del 1814:
A
questo punto, per evitare qualsiasi incertezza sulla delimitazione interna del
territorio degli Apuli propriamente detti,
determiniamo per eccesso una zona iniziale di ricerca per Canne nel seguente
modo:
o a Nord: la costa fra Buca e Inizio Gargano;
Buca è città frentana;
o a Est: la retta fra Inizio Gargano e Lucera e fra Lucera e Benevento (Beneventum); Lucera è la città
più a Ovest della Daunia e Benevento è sannita;
o a Sud: la retta fra Benevento e Boiano (Bovianum); Boiano è città sannita;
o a Ovest: la retta fra Boiano
e Buca;
La zona
iniziale di ricerca per Canne, secondo Strabone
risulta, quindi, la seguente:
In conclusione,
l'indizio di Strabone ci consente di affermare con
certezza che:
C - Canne si trova nel territorio degli Apuli propriamente detti; tale territorio è sicuramente
incluso nella zona delimitata dalla spezzata passante per Inizio Gargano, Lucera, Benevento, Boiano, Buca e
costa fra Buca e Inizio Gargano.
Come si
può osservare tale zona esclude definitivamente la zona del fiume Ofanto, ma include integralmente il bacino idrografico del
fiume Fortore.
Vedremo
come l'indizio di Strabone risulterà
confermato anche dagli indizi contenuti nelle altre fonti letterarie e
storiche.