Criteri adottati
La
ricerca sulla localizzazione del famoso sito della
battaglia di Canne è stata eseguita adottando i criteri generali dettati dallo
scrittore Polibio nelle sue Storie:
L. III,9: Io
affermo invece che i lettori devono bensì tenere conto dell'autorità di chi
scrive, ma non stimarla indiscutibile e per lo più trarre il loro giudizio
dall'attento esame dei fatti.
L. III,36:
Affinché, per l'ignoranza dei luoghi, la narrazione non rimanga del tutto
oscura ai lettori, bisogna che io spieghi donde Annibale abbia preso le mosse,
quali e quanti paesi abbia attraversato e in quale parte d'Italia sia disceso.
Non bisogna però semplicemente citare i nomi dei luoghi, dei fiumi e delle
città, come fanno alcuni storici, ritenendo che ciò sia assolutamente
sufficiente per fornire una conoscenza chiara e precisa. Da parte mia sono
convinto che la citazione dei nomi sia molto utile per richiamare alla memoria
luoghi noti: per i luoghi ignoti invece la citazione dei nomi presenta la stessa
utilità di suoni e parole privi di significato. La mente
infatti manca di ogni riferimento, né può connettere il nome a nulla di
conosciuto, per modo che la menzione rimane vaga e confusa. Bisogna quindi
indicare un metodo che permetta ai lettori di
accostare in certa misura a cognizioni note e sicure quanto si dice di luoghi
ignoti. Prima e più importante conoscenza comune a tutti gli uomini, è
quella della ordinata suddivisione dello spazio che ci
circonda, per cui ognuno, per quanto di levatura limitata, distingue l'oriente,
l'occidente, il mezzogiorno e il settentrione: seconda è quella per cui, classificando
secondo ciascuna delle suddette divisioni i vari luoghi della terra e riferendo
col pensiero i nomi che sentiamo citare a una delle zone suddette, ricorriamo,
per avere un'idea di località ignote e mai viste, a nozioni familiari e
conosciute.
L. III,38:
Questo ho detto perché la mia narrazione non rimanga oscura a chi è ignaro dei
luoghi, ma perché anch'egli sulla base delle divisioni universali
dello spazio si possa orientare e sappia riferire col pensiero a una nozione
precisa le località nominate. Come infatti
per vedere un oggetto siamo soliti rivolgere lo sguardo alla direzione
indicata, così dobbiamo indirizzare e orientare il pensiero verso i luoghi sui
quali la storia richiama la nostra attenzione.
Da questi criteri è facile ricavare delle regole pratiche per effettuare una ricerca di località ignote:
1. astenersi dall'esprimere giudizi soggettivi del
tipo: questo scrittore è attendibile, quello no, questo è più autorevole,
quello no; tutti gli scrittori che hanno narrato la battaglia di Canne hanno
scritto e trasmesso i dati che avevano a disposizione; il lettore non deve fare
altro che valutarli e trarre il proprio convincimento dall'attento esame dei
fatti;
2. quando il luogo è ignoto il suo toponimo è
un'etichetta senza alcun significato; infatti per il topografo non importa se
il punto da determinare è denominato con "A" o "B" o
"C", ciò che conta è la relazione spaziale determinata dai punti noti
e dai dati a disposizione; relazione da collegare a cognizioni note e sicure
nel caso di luoghi ignoti; la traduzione pedissequa dell'idronimo
"Aufidus" nell'attuale "Ofanto" non ha alcun significato
per la localizzazione della battaglia di Canne perché basta leggere poche righe
delle fonti letterarie per rendersi immediatamente conto che il fiume non può
essere l'Ofanto; sarebbe come affermare che la Calabria di Plinio (parte
dell'odierna penisola salentina) coinciderebbe con l'attuale regione della
Calabria, solo perché il toponimo coincide, e ciò è manifestamente falso.
1. raggruppare le informazioni di carattere
tecnico-scientifico contenute nelle fonti letterarie secondo le due
caratteristiche fondamentali proprie di un qualsiasi evento reale o fatto:
a. tempo: cronologia e durata degli eventi;
b. spazio:
o iniziale individuazione di una regione spaziale di
ricerca, determinata per eccesso rispetto a quella incognita, in modo da essere
sicuri al 100% di contenere il luogo cercato;
o restringimento successivo di tale regione mediante le
informazioni classificate ai diversi livelli di nostra conoscenza: stato
(Italia), regione (Puglia o Apulia o Iapigia), provincia (Apulia propriamente
detta o regno di Dauno), comune o agro (Canne), località (la rocca di Canne,
presso il fiume "Aufidus", sulla riva est del fiume
"Aufidus", a levante del guado).
Si può
dimostrare scientificamente che rispettando questi criteri il luogo della
battaglia di Canne e la rocca di Canne non si trovano sull'Ofanto ma in
tutt'altra località: nel Subappennino Dauno Settentrionale in provincia di Foggia,
sull'odierno fiume Fortore.
Il
ruolo di "indizio" della fonte scritta poteva evitare l'errore
archeologico di Canne sull'Ofanto.
Unità
di misura adottate
Le
unità di misura adottate nella presente ricerca sono
quelle di lunghezza e di superficie dei Romani. Ecco come le descrive Cesare
Cantù nei "Documenti alla Storia Universale", Edizione VII Torinese
del MDCCCXLVIII, Tomo I, pag. 745 e seg.:
L'unità di misura era presso i Romani chiamata pes, piede,
tolta dal corpo umano, come pure cubitus, palmus, digitus,
il cui rapporto tra loro e col piede restava
determinato naturalmente, come vediamo nell'antichità. Palmus indicava
la larghezza della mano o delle dita riunite insieme, eccettuato il pollice;
quattro volte la larghezza della mano corrispondeva comunemente alla lunghezza
del piede; ed un piede e mezzo fanno un cubito, cioè
la lunghezza della punta del gomito fino all'estremità dell'indice disteso. Così quattro digiti formavano un palmo; sedici digiti o quattro
palmi, un piede; ventiquattro digiti o sei palmi, un piede e mezzo, ossia un
cubito.
Misure di lunghezza dei Romani.
|
|
metri |
|
|
metri |
1. |
Sicilicus |
0.0062 |
14. |
Dextans |
0.2463 |
2. |
Semuncia |
0.0123 |
15. |
Deunx |
0.2709 |
3. |
Digitus |
0.0185 |
16. |
Pes (piede romano) |
0.2955 |
4. |
Uncia |
0.0246 |
17. |
Palmipes |
0.3694 |
5. |
Sescuncia |
0.0369 |
18. |
Cubitus |
0.4433 |
6. |
Sextans |
0.0493 |
19. |
Gradus |
0.7388 |
7. |
Quadrans, palmus |
0.0739 |
20. |
Passus |
1.4776 |
8. |
Triens |
0.0985 |
21. |
Decempeda |
2.9551 |
9. |
Quincunx |
0.1231 |
22. |
Actus |
35.4616 |
10. |
Semis, semipes |
0.1478 |
23. |
Stadium |
184.70 |
11. |
Septunx |
0.1724 |
24. |
Mille passim (miglio) |
1477.57 |
12. |
Bes |
0.1970 |
25. |
Leuca |
2216.35 |
13. |
Dodrans |
0.2216 |
|
|
|
1 miglio = 8 stadi = 1000 passi = 5000 piedi = 1477.57 metri
Misure di superficie dei Romani.
|
|
Metri
quadr. |
1. |
Pes quadratus |
0.0873 |
2. |
Scripulum |
8.75 |
3. |
Uncia |
209.59 |
4. |
Clima |
314.38 |
5. |
Actus quadratus |
1257.53 |
6. |
Jugerum |
2515.06 |
7. |
Heredium |
5030.11 |
8. |
Centuria |
503011 |
9. |
Saltus |
2012044 |